Progettata per sostituire la fortunata Fiat 1100 “Nuovo Balilla”, la Fiat 1100 superò il suo illustre predecessore con una lunga carriera commerciale durata quasi cinquant'anni in quattro continenti.
Presentata al Salone di Ginevra del 1953, la Fiat 1100 definì lo standard nel segmento delle berline medie unendo dimensioni compatte e ampio spazio interno.
Prodotta fino al 1969 in Italia, venne fabbricata anche in paesi come Germania, Argentina, Egitto e India, dove uscì dalle catene di montaggio nel 2000.
Nel mondo automobilistico, una “world car” è un modello progettato per essere prodotto e commercializzato contemporaneamente in più continenti. Questo concetto, che ha avuto un forte impulso grazie alla globalizzazione dell'economia, ha un chiaro precursore nella storia della Fiat. Presentata al Salone di Ginevra nel 1953, la Fiat 1100 viaggiò per mezzo secolo attraverso quattro continenti grazie al suo comfort, alle sue prestazioni e alla sua abitabilità. Una vera “world car” in anticipo sui tempi.
Tuttavia, questo veicolo non è stato originariamente progettato come una “world car”. All'inizio degli anni '50 la Fiat aveva nella sua gamma un modello polivalente di grande successo, la Fiat 1100 “Musone” o “Nuovo Balilla”, come erede della leggendaria automobile del periodo interbellico. Lanciato nel 1937, la sua tecnologia e struttura erano ormai obsolete. Dopo la fine del conflitto mondiale, gli ingegneri del marchio si misero al lavoro sul "Progetto 103" con l'obiettivo di aggiornare le qualità che avevano decretato il successo delle vetture "Balilla" e "Musone" sul mercato italiano. Il risultato fu la Fiat 1100, presentata al Salone di Ginevra del 1953.
Con carrozzeria autoportante e quattro porte, questo modello si distingueva tra i rivali per le sue dimensioni compatte. I suoi 3,78 m gli davano dimensioni ideali per muoversi agilmente nel centro delle città italiane. Ma i tecnici Fiat non hanno trascurato lo spazio interno. Anzi, ne fecero una priorità nel progettare la Fiat 1100, che poteva ospitare comodamente quattro o cinque adulti oltre ad avere un bagagliaio da 254 litri, ampio per gli standard dell'epoca. Anche la posizione della leva del cambio sul piantone dello sterzo è stata studiata per accogliere un passeggero in più nella prima fila.
Alla guida, il suo motore a quattro cilindri in linea da 36 CV poteva raggiungere i 115 km/h. Successivamente furono incorporati motori con prestazioni più elevate. Nel 1966 fu offerta un'alternativa da 53 CV che raggiungeva i 153 km/h. La Fiat 1100 si distinse per offrire buone prestazioni anche a basse velocità. Inoltre stupiva per la sua frenata rapida e sicura e per il comfort delle sue sospensioni, abbinate a finiture di grande dettaglio e ad una rumorosità molto bassa per gli anni '50 e '60.
Ben presto la fama della Fiat “Milicento” si diffuse ben presto oltre i confini italiani. Cominciò a essere prodotta, su licenza o direttamente, in diversi paesi come la Germania, dove fu commercializzata come Fiat Necker 1100 o “Europa”, o in Belgio. Fuori dal Vecchio Continente veniva assemblato in Argentina, Egitto o India. Nel colosso asiatico è stato prodotto con grande successo fino al 2000, più di 30 anni dopo la fine della sua produzione nel Paese d'origine.
Nel corso della sua vita commerciale, la Fiat 1100 aggiunse alla sua gamma diverse versioni. La station wagon venne presentata nel 1954, tra il 1955 ed il 1959 presentava una silhouette Spider, la Fiat TV Trasformabile. Tra il 1962 e il 1969 venne messa in vendita la 1100 D, con motore da 1200 cm3 e quattro anni dopo, la Fiat 1100 R o “Rinnovata”. La versione furgone, la Fiat 1100 T, fu venduta fino al 1971 in Europa.
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