75 anni di Abarth: innovazione e sportività sotto il segno dello scorpione



Carlo Abarth, di origine austriaca, fondò la propria azienda a Torino nel 1949.


Il logo dello scorpione è basato sul segno zodiacale di Carlo Abarth.


Negli anni Cinquanta e Sessanta le vetture Abarth stabilirono numerosi record mondiali di velocità e distanza.


Walter Röhrl e il copilota Christian Geistdörfer divennero Campioni del Mondo Rally nel 1980 con la Fiat 131 Abarth.


Dal 2022 Abarth offre anche veicoli con trazione elettrica.

La leggenda del marchio con lo scorpione nel logo inizia nel 1949: 75 anni fa, Carlo Abarth (1908-1979) fondava l'azienda Abarth & C., con sede a Torino, insieme al pilota Guido Scagliarini . La loro prima vettura fu l'Abarth 204A, derivata dalla Fiat 1100. La star del Grand Prix Tazio Nuvolari partecipò con il modello alla corsa in montagna sul Monte Pellegrino il 10 aprile 1950. Questa data segnò non solo l'ultima vittoria del “Mantovano Volante”, ma anche il primo successo del giovane marchio Abarth. 


Da allora, la storia di Abarth è costellata di successi e record nel motorsport. Nello spirito di Carlo Abarth, anche gli attuali modelli del marchio combinano le massime prestazioni con l'artigianalità e la raffinatezza tecnica.


La carriera di Carlo Abarth non inizia con le automobili, ma con le due ruote: da adolescente vince gare ciclistiche, a vent'anni festeggia i primi successi in moto. Abarth divenne famoso, tra l'altro, grazie ad una gara contro il treno di lusso “Orient Express”, che ovviamente vinse. Le conseguenze di un grave incidente nel 1939 costrinsero l'Abarth a rinunciare alle corse.


Carlo Abarth doveva ripartire. Nel 1945 si trasferì a Merano, terra natale del padre, e divenne cittadino italiano. Dopo un breve periodo come direttore corse per il marchio Cisitalia, nel 1949 fonda la propria azienda. Abarth & C. si affermò come progettista di auto da corsa e utilizzò i successi nel motorsport per promuovere kit di tuning auto-sviluppati per auto di serie. Gli impianti di scarico divennero in breve tempo i best seller Abarth. Gli ambiti componenti erano decorati con il logo dello scorpione, il segno zodiacale di Abarth.


Abarth divenne una leggenda e un sinonimo di successo nel motorsport. Il logo dello scorpione simboleggiava velocità, coraggio, prestazione e sviluppo. Le vetture Abarth impressionarono anche Franklin Delano Roosevelt Jr. Il figlio dell'allora presidente degli Stati Uniti si recò in Italia per firmare personalmente un contratto di esclusiva con Abarth per le vendite negli Stati Uniti.


L'apice del successo fu raggiunto alla fine degli anni '50 e '60. Nel 1962 l'Abarth & C. produceva 257.000 impianti di scarico con 375 dipendenti. La variante Abarth della Fiat 500 portò ad una partnership con la FIAT. Il gruppo si è impegnato a pagare un bonus per ogni vittoria e record ottenuto dalla squadra. Buoni affari per Abarth: le auto da corsa equipaggiate con i kit di elaborazione Abarth hanno festeggiato circa 10.000 vittorie in gare e rally. Le vetture Abarth hanno inoltre ottenuto dieci record mondiali di velocità e distanza e 133 record internazionali.


Nel 1971 la FIAT rilevò l'azienda da Carlo Abarth. L'ultimo veicolo di produzione in cui il fondatore fu attivamente coinvolto fu l'Autobianchi A112 Abarth. Negli anni '80 la storia continuò con modelli leggendari come la Fiat 131 Abarth, vettura base per i successi nel Campionato Mondiale Rally con Walter Röhrl e Christian Geistdörfer, tra gli altri, e la Ritmo Abarth. Carlo Abarth morì nel 1979.


Negli anni '80 e '90 il nome Abarth sopravvisse, soprattutto in relazione ai successi nei rally della Lancia. La squadra ufficiale si chiamava ufficialmente Abarth Corse e aveva sede nei tradizionali edifici di Corso Marche a Torino. Le varianti della Lancia Delta sviluppate da Abarth vinsero, tra le altre cose, il titolo del marchio nel Campionato del mondo di rally per sei volte consecutive. Durante questo periodo i piloti ufficiali Lancia divennero anche quattro volte campioni del mondo.


Dal 2008 si sono aggiunti nuovi capitoli alla gloriosa storia del marchio. Gli appassionati del motorsport erano entusiasti dell'Abarth Grande Punto (2007) e dell'Abarth 500 (2008). Il successo tornò anche negli sport motoristici con le corrispondenti versioni da corsa. Seguì l'Abarth 695 (2009), che si affermò come serie di modelli speciali. Nel 2016 sono state introdotte l'Abarth 124 Spider e l'Abarth 124 Rallye.


Nel 2022 è iniziata una nuova era per Abarth. L'Abarth 500e è stato il primo modello del marchio con trazione elettrica. L'Abarth 600e, che sarà presentata nel 2024 e sarà anch'essa ad alimentazione elettrica, è ad oggi la vettura di serie più potente Abarth con una potenza di 176 kW (equivalenti a 240 CV).


Fino a poco tempo fa la gamma comprendeva l'Abarth 595 e Abarth 695. Entrambe le vetture sportive compatte erano alimentate da un motore turbo benzina da 1,4 litri, con una potenza di 121 kW (165 CV) nell'Abarth 595 e di 132 kW (180 CV) nell'Abarth 695.


Il quattro cilindri ad alto regime funge anche da fonte di energia nelle serie di corse junior di Formula 4 in molti paesi. Introdurre i giovani nel motorsport: questo è interamente nello spirito di Carlo Abarth.

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